sabato 16 maggio 2015
DOSTOEVSKIJ
IL POETA
chiunque tu sia sii quello buono,
che non ti venga voglia di cogliere
ciò che non ti spetta,
nel pieno dei fusti della foresta nera
non t'abbrancare al guitto che sragiona,
un ragazzo sei che s'arrampica sul tetto della scuola
che una volta il tuo maestro cancellò,
su quel tuo solito tram spacca il mattino
e tiragli in testa tutti i mattoni rotti dell'anima tua,
sulla lavagna poi scrivi il problema tuo risolto
rivoltalo a gabbano per tutta quella nafta
che non ti servirà mai,
accompagna a casa le filosofie che ami
e siediti nel loro giardino fiorito
a respirare un po' d'aria pura
e i profumi della primavera
che mai passa invano.
sei così bello tra tutti quegli altri
che non capiscono mai niente,
o almeno fanno finta che vada così,
ogni giardino di città ha la sua scuola
e la sua alta pedagogia,
basta guardarne l'innocenza del primo fiore
che ti capita sotto gli occhi,
le ragazze ti aspettano e tu non ne sai niente,
ti vuoi tenere fuori moda
con la tua mela delle tre grazie,
ti vuoi mantenere sempre pazzo
con i più arricciati grappoli del fido Dioniso,
ma parli e mai la smetti,
credi di essere un perdente
e invece sei solo un farfallone
che si sente a casa sua in qualsiasi quartiere
della tua città così piena di sole,
così piena di alberi fioriti.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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