Dovrei fare l'attore,
ma mi viene meglio fare l'uomo sconfitto.
Perché la palude è questa
e le vacanze è proprio qui che le devo passare.
Con la mia bancarella di libri
son tanti che mi prendono
per un balordo perfetto.
E' il mio genere di scrittura di strada,
e mi rinforza di brutto nella mia volontà.
Sono pure io un prete,
un rabbino,
un sufi.
Il mio altare sono i miei libri,
officio la mia messa quotidiana
benedicendo tutti
coloro che passano davanti a me.
Il Comune me ne dà il permesso
per una lira e mezza al giorno.
Io alzo la mia mano e benedico,
la mia libertà mi fa un pazzo fuori dall'ordinario.
Mi guardo l'orizzonte di tutta piazza Duomo
e sciorino i miei pensieri di purezza
a tutti coloro che si fermano
a parlare con me.
Un poeta sconfitto che stranamente è così fiero
di essere un uomo libero.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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