a Fabrizio Fortini
LA STAZIONE DEI POETIva sempre il tram dei poeti
a quella ridicola stazione piene di tabelle
di freddi e di manifesti ad acqua bollente,
chissà che cercano in quel luogo
pieno di sotterranei di meandri di ascensori diretti
a ogni specie di follia,
i ferrazzi arrivano e partono,
scende la gente e sale,
a natale ferragosto in allegre tristi brigate,
"la vita! la vita!",
urlano i ferrovieri
i capostazione
i frenatori.
sui marciapiedi si mettono i poeti a pregare,
è pronto il treno della felicità?
quanto tempo bisogna ancora aspettare?
è già partito senza di noi?
puttana miseria!
destino, ma cosa fai?
e lei che da lontano continua a sorridere a noi
e intanto ama un altro.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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