FAME FAME FAME
Come è avvenuto che l'uomo
sia divenuto il padrone del mondo?
Se lo meritava davvero?
Sia come sia, è andata così,
ora è lui che comanda sulla banda.
Ormai si permette di mangiare di tutto
cani, capretti e scarafaggi,
tra un pò anche i verdi palloni delle nazioni
saranno passati al setaccio
e vedere se come polli dalla faccia triste
riusciranno a salvarsi.
La minestra delle fave, i cavoli e le verze,
platani secchi e argento notarile,
tutto mangia la selva dei divoratori instancabili.
La fame di tutto è davvero una catastrofe
sotto questo cielo,
il dito messo di traverso in un libro
per ricordarsi almeno ogni 100 anni di Dio.
Porchetti arrosto
sulle mensole dei furgoni ambulanti,
peperoni, cipolle, aria rovente di patatine fritte,
falò di canzoni al caramello,
vischiosi, grossi tortini,
uno scorpione in agguato poco più in là,
una tartaruga,
un'altra baracca colma di salsicce tedesche,
pecore turche, salamelle venezuelane.
Fame, fame, fame
tutto questo mondo ha fame
ma la fame di tutto ce l'ha solo l'uomo
e i suoi corollari,
i suoi complementi,
i suoi aiutanti di campo.
Come in un sogno ci sono i bambini,
gli innamorati,
i poeti,
gli artisti tutti.
Buffet, pizzerie, basta con i mancati incassi,
sexy cameriere, happy hours, fino alle 3 di notte,
passaparola.
Scappano le logiche, tutto quello che si sa,
ma non siamo soli in questo universo.
Non succede quasi mai a noi.
La fortuna delle creme,
i pasti sono così copiosi,
ne servono sempre.
"Hello, siamo qua.
Tu dove sei?"
Guarda, è questo il mondo,
è dominato dagli uomini ora.
I lupi si nascondono,
gli squali nuotano via.
Tutti gli agnelli son rassegnati,
il destino rimane sempre questo orrido nulla.
Le formiche si scansano,
i topi si sprofondano fin nelle più basse galere.
Paga l'affitto, zoccolo di cavallo,
oppure sarai inscatolato pure tu.
L'elefante è l'ultimo faraone
di questo antico impero in decadenza.
Ma la Natura è pazza,
è capace di dormire anche sotto il ghiaccio.
E' logico, la volpe mangia solo un mese all'anno
ma aspetta, non è capace di soccombere,
ne va del suo istinto all'intelligenza.
La filosofia pensa il futuro.
Che fa il cane?
Serve l'uomo,
si salva singhiozzando, guaiendo, muovendo la coda.
Tutti gli oceani
sono sarchiati, irretiti,
rasoiati a strascico,
Gli uomini devono mangiare,
non le volpi.
Anche gli scarabei brontolano:
"Dov'è la nostra merda?"
Mangiata,
è stata confezionata con i buoi argentini
per l'universale mercato globale.
Fame, fame, fame,
anche gli alberi possono essere mangiati.
"Domani a pranzo, per favore,
servitemi l'Amazzonia con olio e aceto.
Ho proprio fame di una bella insalata!",
dice l'uomo, il padrone del mondo.
Fame. Fame. Fame.
La fame di tutto si mangerà pure il mondo un giorno,
bisogna solo inventare
lo stomaco giusto.
Ma la volpe si inerpica sulla montagna
e poi discende.
Prende tempo,
aspetta che arrivi finalmente il mese giusto per lei.
Ma la Natura è pazza,
è capace di svegliarsi per una nuova primavera,
e far cantare di nuova allegria
tutti gli esseri in coro.
Fame?
Fame...
Ma la fame della vita è sempre una fame
che si sazia,
si placa,
chiude gli occhi soddisfatta...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
on www.books.google.com
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