GIRANDO
IL NUOVO FILM DI FELLINI
Stavamo con la troupe di Fellini, in giro a
girare il suo nuovo film: “Sotterranei”. E stavamo in una scuola, nella sottocantina e lì in un corridoio c’era una botola, e allora noi si sbatteva i piedi
sopra per sfondarla ma sotto abitava qualcuno, che esce fuori sulla strada da
una via segreta e promette sfracelli a chiunque torni a disturbarlo, è un uomo
grossissimo, con i baffi, un armadio vivente.
Noi si torna sotto e si fa meno rumori.
Le strade della città sono scoscese e i
palazzi altissimi che sembrano montagne.
Partono pullman a noi non ci prende nessuno.
Così ce ne andiamo in un prato, con tutta la
troupe.
E Fellini dice:
“Ma quell’attore asiatico dov’è andato?”
“Ah dottò, ma qui siamo tutti asiatici”,
dice un tecnico del suono.
“Ma che dici?”
“Sì, dottò, tutti euroasiatici, insomma indoeuropei”, dice
quello.
Ma l’attore che cercava Fellini stava dietro
un cespuglio a prendere il sole.
“Ehi, ma non devi stare qui a lavorare?”, gli
dico io.
“Ma lascialo stare, non vedi che è un
lavativo?”, dice un operaio dell’allestimento scene.
Quell’altro seppure chiamato se ne venne a
prendere il sole.
“Visto che tutti vogliono riposare ora,
pausa pranzo!” dice Fellini.
E tutti ci si mette a una tavola rotonda con
pane e vino e un po’ di pomodori. Siamo allegri e contenti di stare lì con
Fellini, anche se del suo nuovo film nessuno ne sa niente, nemmeno lui credo.
“Aò, dottò, siamo tutti cavalieri della
tavola rotonda”, dice il tecnico del suono.
Scoppiano tutti a ridere.
“Sì, e tu Lancillotto senza la scodella”,
dice Fellini.
E giù tutti di nuovo a ridere a crepapelle.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
da "FELLINI", Acquaviva 2014
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