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giovedì 3 luglio 2014

HELLO, BOYS (Sulle partite di calcio degli Stati Uniti)

HELLO, BOYS
(Sulle partite di calcio degli Stati Uniti)

   La libertà è la vera luminosità della vita. Ma per stare sempre in corsa bisogna sapere bene che andare in gol è una necessità. Il bel gioco è roba di esteti che pensano sempre a chiedere “Piove?”, oppure “E’ ben zuccherato il caffè nel pallone?”
   L’America invece è convinta che bisogna correre a tutta birra anche durante l’intervallo. E che pensare alla pensione è roba da vecchi non di giovani perennemente allo sbaraglio, come me per esempio.
   Io per esempio ho sempre amato l’America e il Far West mi sembra davvero la più bella invenzione del mondo. Da mettere davvero per noi europei sulla sommità del monte Olimpo. Io ci abiterei se potessi ma non ho i soldi del battello e nemmeno della caravella. Chiederei aiuto ai banchieri milanesi ma quelli sono sempre così indaffarati a contare i miliardi che poi non hanno tempo per più niente e per più nessuno, nemmeno se fosse Dracula che ha deciso di tornare a casa.
   Schopenhauer sostiene che la più bella libertà è quella della solitudine ed effettivamente è quella che preferisco io. Non sporca, non importuna nessuno, e talvolta ti fa essere davvero felice, ma della felicità dell’eremita  purtroppo.
   Mio padre è andato a New York, a Chicago e a San Francisco. Da uno zio ciabattino che però non gli diede lavoro. Così tornò a casa a fare il benzinaio, lui e io. Mio zio americano di Chicago, famoso autista della nettezza urbana della città, mi mandò a ogni Natale 100 dollari perché una volta gli dissi, ero un bambino di 10 anni, che mi sarebbe piaciuto se egli fosse rimasto per sempre a Acquaviva,il suo e il mio paese di buzzurri. Gli si inumidirono gli occhi e mi disse: “Tu sine che mi vulissi bene”. Tornò invece vecchio a Chicago dove aveva la famiglia e al paese non venne più.
   La Libertà per gli antichi Romani, come la Fortuna, era una dea e anche a lei costruirono un tempio là sul Gianicolo, un tempio così sacro che tutti gli uomini pregano che non sia mai distrutto, perché effettivamente tutti noi uomini abitiamo là dentro.
   E anche se c’è chi scrive poesie e chi gioca al pallone, tutti a questo mondo vogliono sorridere e mangiarci un piatto di maccheroni nella cucina di nostra madre.
   In America, in ogni strada, anche in quella che attraversa il deserto, c’è sempre la pagliuzza d’oro della libertà.
   La libertà effettivamente è d’oro, ma di quell’oro speciale che appartiene al sole, che dà la vita e non si fa pagare un centesimo, perché semplicemente manco sa che cosa sia un centesimo, né un soldo, né un miliardo.
   La squadra di calcio degli Stati Uniti viene pure lei dal Far West. Corre sia prima che durante che dopo la fine della partita. Perché in effetti la libertà è una partita che non può avere fine, perché è il vero senso del tempo, semplicemente perché a ogni momento può essere l’ora della felicità, a ogni momento può essere l’ora del bene.

   W l’America, e W pure me. E soprattutto sempre W la Libertà!

GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

da "LA PALLA E' TONDA" racconti, ACQUAVIVA

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