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IL TEOLOGO LADRO
Il teologo ladro romano
che parla con Dio
quasi fosse il suo amico al bar,
mi ha rubato la melagrana
per farsi bello con scandali di nature
non di sua competenza.
Il teologo mezzo sorriso falso
che scrive libri su libri
e poi li adagia come aringhe
nel suo barile del sale grigiastro,
che mastica la Bibbia
come una bacca di liquirizia.
O teologo peccatore,
dalla faccia verde,
che rubi ai bambini
per scansarti la Geenna.
Rapini a man bassa
ogni bottega di verdura,
con rape, carote e melanzane.
E con Dio fai il baccalà fritto
come viaggiassi con lui
sulla stessa barca,
e gli sussurri: "dammi il paradiso,
qui sulla terra
a botte di furti
e di battute di caccia fuori stagione,
quando i cornuti sono a casa
e il bosco è libero,
solo io con il mio bottiglione di vino,
a officiar messa nella cantina
con la bocca piena zeppa di te,
o Dio che mi sa
che non esisti neanche".
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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