MILANO SOTTO IL SOLE
poesia a scrittura automatica
che parte in sordina
come un ragno in un sogno,
come un caldo senza sonno
in una strada di quartiere senza calze.
radio a basso volume
ventilatore fisso all'angolo della stanza,
chi tira perle a belle donne
chi aspetta lettere dall'estero
e invece arrivano bollette per tutti
di acqua fatua da bere,
di luce falsa da accendere.
l'uomo con la borsa esce dall'acquedotto,
il tram arriva e poi riparte,
l'edicola s'arroventa sotto il sole,
aspettare alle poste il turno dei soldi
che non arrivano,
il mio diario sospeso nell'aria,
la ragazzetta che mi fa saltare
sul sedile rotto,
"mi scusi", dice.
non c'è il modulo neanche per loro,
lei e sua madre.
un pacco di soldi
se li porta una racchia di impiegata,
va a portarli al padrone
che l'aspetta per mandarla via
con i suoi occhi lessi senza lupo.
GDA
Nessun commento:
Posta un commento